lunedì 25 luglio 2016

La genesi della forma secondo Franz Falanga


Da molto tempo l'amico e architetto Franz Falanga mi tedia (positivamente) con le sue argomentazioni...
Una di queste è la genesi della forma.

Varie sono le sue divagazioni ma oggi voglio raccontarvi il suo punto di partenza...

Di seguito trovate l’immagine di una particolare forma che fa parte della geometria euclidea: la spirale quadrata. 
Ma quale è la legge che ha generato quella immagine? 
Il tutto nasce dal punto, tra due punti si genera un linea.
Ora partendo da un qualsiasi quadrilatero se tracciamo delle linee lungo i lati ma in maniera non parallela, ma in modo che ogni linea si scosti sempre della stessa misura rispetto al perimetro, avremo la formazione di numerosi quadrilateri sempre più piccoli. Ma ciò che salterà agli occhi è che nei punti corrispondenti ai quattro spigoli dei rettangoli si è formata in realtà una spirale quadrata.


Con la stessa tecnica si potrà creare una spirale triangolare, partendo da un triangolo appunto.

Analogamente avviene anche per figure geometriche con più di quattro lati.

L’unione di queste due tipologie di spirale permette la formazioni di disegni quasi irreali, rispondenti invece ad una precisa regola geometrica.
 

E' sempre Franz a divertirsi ad inserire alcune forme generate da un cubo all'interno di una sua personalissima striscia a fumetti i cui protagonisti sono Sisine e Martemè....





Vedremo se prossimamente l'architetto Franz Falanga avrà ancora voglia di parlarci della genesi della forma...

sabato 9 luglio 2016

L'ARTE É UN MESTIERE fatto a regola d'arte (di Bruno Munari)

Nel 1950 compariva sulla rivista AZ arte d'oggi uno splendido scritto di Bruno Munari, al quale ha poi fatto seguito lo straordinario libro dello stesso Munari e con il medesimo titolo: ARTE COME MESTIERE.


fonte Archivio Mario Ballocco

In AZ arte d'oggi - anno II n. 1 - gennaio 1950, prima pagina; Milano 1950.

L'ARTE É UN MESTIERE fatto a regola d'arte
Quando ogni artista aveva la sua «bottega» come il fornaio o il sarto, l'Arte era in pieno sviluppo perché rispondeva alle esigenze degli uomini. Le esperienze artistiche si accumulavano nella bottega del maestro, ogni allievo imparava umilmente l'arte e poi, se era bravo, aggiungeva anche qualcosa di suo. Tutto ciò era il mestiere dell'Arte e il pubblico capiva e se ne serviva. Il macellaio ordinava la sua insegna a un pittore, la Chiesa ordinava le sue grandi pitture propagandistiche come oggi Pirelli ordina un manifesto per la gommapiuma. Ogni tanto nasceva una tecnica nuova: l'affresco, l'encausto, il mosaico, la vetrata ecc.
Oggi invece tutti dipingono e solo a olio, inventano un loro inesistente problema e ci ricamano sopra per anni e anni cercando invano un amatore. Nessuno si degna di essere allievo, tutti vogliono essere di colpo dei caposcuola. Queste eccessive specializzazioni portano a un frantumarsi dell'arte; chi dipinge solo con i colori chiarissimi, chi con le terre, chi usa solo i rossi, chi fa solo ritratti alle signore, chi fa solo ritratti alle signore in abito da sera. Chi ha il monopolio dei cavalli e chi quello delle bottiglie.
Il pubblico intanto, che ha bisogno della insegna per il suo negozio, va dal verniciatore e lo lascia fare.
Perché infatti si fanno tante mostre d'arte? Perché c'è una superproduzione di opere. Avete mai visto una mostra, in una galleria centrale con catalogo e fotografia delle opere di un fornaio?
Non è che oggi manchino le occasioni per un artista. Anche oggi il pubblico chiede qualcosa agli artisti ma questi non rispondono. Ebbene, io vorrei proporre agli artisti di tornare a fare il mestiere dell'Arte che oggi non è più, naturalmente, quello di una volta. Oggi il pubblico chiede un bel manifesto pubblicitario, una copertina di un libro, la decorazione di un negozio, i colori per la sua casa, la forma di un ferro da stiro o di una macchina per cucire. Il quadretto della mela con la bottiglia lo sa fare anche lui ormai, tanto semplificata è stata l'Arte. La pittura è diventata uno svago domenicale. Churchill viene a passare le vacanze sui laghi e dipinge come un salumiere.
Pensate quanto ci sarebbe da fare, quanti oggetti, quante cose aspettano l'intervento dell'artista. Uscite dallo studio e guardate anche le strade, quanti colori stonati, quante vetrine che potrebbero esser più belle, quante insegne di cattivo gusto, quante forme plastiche sbagliate. Perché non intervenire? Perché non contribuire a migliorare l'aspetto del mondo nel quale viviamo assieme al pubblico che non ci capisce e che non sa cosa farsene della nostra arte?
Pensate alle esposizioni dove noi stessi siamo espositori e pubblico, noi che ormai sappiamo tutto sulle mele e sulle bottiglie mentre davanti alla mostra passa un industriale che ha bisogno di una nuova forma per un suo oggetto.
Io credo che quando l'arte tornerà ad essere di nuovo mestiere, necessaria all'uomo come il pane del fornaio, allora potremo dire di aver ritrovato l'arte.

Bruno Munari

lunedì 4 luglio 2016

Rientro dalle vacanze con sorpresa... From San Francisco Dream of Venice Architecture

E rieccoci dopo una breve e rinfrescante pausa vacanziera, pronti a tornare a parlare di architettura, design e arte...

Una ripresa che porta con se una graditissima sorpresa!
Direttamente from San Francisco in California (!!WOW!!), è arrivato uno splendido omaggio... 

Apro il pacco per scoprire nell'elegante confezione, lo splendido volume Dream of Venice Architecture per Bella Figura Pubblications (bellafigurapublications.com). Un prezioso volume curato da JoAnn Locktov ed impreziosito dalle suggestive ed emozionanti immagini dell'amico Riccardo De Cal.



Consiglio a tutti di acquistarlo, prenderlo tra le mani e di sfogliarlo. E' una visione sublime delle architetture veneziane.




Grazie / Thanks
JoAnn