venerdì 23 ottobre 2015

Conversazione a più voci attorno al Food Design all'headquarter di Delineodesign

L’headquarter di Delineodesign, si presenta ancora una volta non solo come luogo di lavoro, ma come laboratorio di idee e sperimentazione, un luogo aperto in cui creatività, ricerca e avanguardia si incontrano.

L'headquarter di Delineodesign a Montebelluna TV

L'occasione è un evento sul tema del Food Design, una conversazione a più voci, un momento di confronto e approfondimento su questo tema, proprio nell’anno del più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione, l’EXPO 2015.

A partecipare all'incontro il "padrone di casa" Giampaolo Allocco, designer e fondatore di Delineodesign, Alberto Bassi, importante storico e critico del design e docente di Storia del Design presso l’Università Iuav di Venezia, Massimo Barbierato, architetto-designer e docente di Product Design presso l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino/Università Iuav di Venezia e Mario Volpe, professore associato di Economia all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Nel corso della serata Alberto Bassi presenterà il suo ultimo volume “Food Design in Italia / Progetto e comunicazione del prodotto alimentare”, edito da Electaarchitettura.

L’evento organizzato da Delineodesign, vanta la partnership con il CNA Provinciale di Treviso, Bisol - storica famiglia del Cartizze e del Prosecco di Valdobbiadene - e la libreria Zanetti di Montebelluna.


Grazie all'invito di Giampaolo Allocco, saremo presenti all'evento potendo partecipare alla riflessione su questi temi e aspetti del design di estrema attualità.

venerdì 16 ottobre 2015

Cinzia Munari. Creatività al femminile.

Andrea, un nome da uomo, uno pseudonimo con il quale una donna estremamente creativa si apre al mondo attraverso un blog. Già questo dovrebbe far capire che siamo di fronte ad una personalità mooolto particolare ed eclettica.

Dietro a questa “falsa” identità, però, c’è una donna in carne ed ossa, Cinzia Munari.
Una creativa a 360 gradi che girovaga tra Milano e Parma: artista, grafica e designer, si occupa di marketing legato al mondo del design e della moda, con "Design in 400 parole" intervista designer di fama internazionale.


Vi racconto alcuni passaggi del nostro veloce incontro, proprio per parlare di questo nuovo blog. Non solo una vetrina virtuale, ma un vero e proprio progetto artistico.


gdl Cinzia, cosa si cela dietro ai tanti progetti che porti avanti? Quale è il segreto e il carburante di tutta questa creatività?

CM Sono costantemente in fermento, mi definiscono "un vulcano", diciamo che sono un progettista con gru in più cantieri, gru che piano piano si smontano per dare vita a qualcosa di concreto.

gdl Non vogliamo svelare troppo della vita di Andrea, ma come è nato questo nuovo progetto?

CM Da una frase che vorrei dire ma non posso, un amico (guarda caso di nome Giorgio) mi suggerisce di dire questa frase misteriosa in terza persona. E perché non disegnarla penso io allora!
Ed ecco Andrea. Poi vedrete seguendola dove vuole arrivare.

gdl Quale è il senso di questo blog e cosa ci vuole trasmettere questa stravagante Andrea?
CM Semplicemente che essere se stessi a volte, ma anche sempre perché no!, fa bene.

E allora non ci resta altro da fare che seguire attentamente l'evoluzione del suo neonato blog!
Buona vita Andrea (e Cinzia)!






martedì 13 ottobre 2015

Attraverso la luce del tempo + BDW, un grande successo fatto non solo di numeri!

E' passata poco più di una settimana dalla conclusione della prima edizione della Bologna Design Week e con essa, dell'esposizione Attraverso la luce del tempo. Esposizione che mi ha visto partecipe come membro del team di progetto e responsabile della comunicazione.



Un grande successo di pubblico e di critica per la prima edizione della kermesse bolognese dedicata al design, che ancora continua a far parlare riviste e operatori del settore. 

Ecco alcuni dati...
32 testate giornalistiche presenti alla conferenza stampa di apertura del 29 settembre
rassegna stampa con oltre 400 pubblicazioni
circa 35.000 visitatori per la Bologna Design Week
oltre 3.000 visitatori per la nostra esposizione Attraverso la luce del tempo
225 partecipanti tra showroom, gallerie d'arte, studi di progettazione, negozi e inedite location
oltre 250 Eventi (design exhibition, convegni, cocktail, vernissage, design talks, workshop è proiezioni)
25.000 mappe cartacee distribuite
250 vetrofanie
30 totem informativi sparsi nel centro storico di Bologna
sito web con quasi 40.000 visitatori unici nell'ultimo mese, 150.000 pagine viste e oltre 400 sorgenti di traffico da link presenti su siti esterni che hanno parlato di Bologna Design Week
oltre 50 articoli pubblicati nel blog ufficiale 
13 video prodotti
1 Press Point presso Galleria Cavour spazio Gianpaolo Gazziero
4 Info Point: Galleria Cavour, Campogrande Concept, ex atelier Corradi e Corte Isolani

Un grande plauso va ovviamente all'intera organizzazione della Bologna Design Week ideato da Youtool e da quanti hanno creduto nella possibilità di riempire Bologna di design.


Per quanto riguarda la nostra esposizione Attraverso la luce del tempo, è stata una conquista. Una sfida che alcuni professionisti hanno affrontato con serietà e determinazione, e allo stesso tempo con molta umiltà. Un lungo periodo che ha richiesto energie e sacrifici, ma che è stato ricompensato da tanti, tantissimi apprezzamenti. Ma ancor di più perché è riuscita a regalare incontriconfrontirelazioni amicizie al team e ai giovani designer che hanno esposto i loro prodotti presso l'ex atelier Corradi
Sicuramente questa esposizione è stata per tutti, occasione e momento di approfondimento e di crescita, dal punto di vista professionale ed umano.
Un belvedere privilegiato per osservare da vicino il mondo del design e, perché no, un luogo dal quale tracciare nuove rotte per il futuro.

Il team di Attraverso la luce del tempo
da sinistra Giorgio De Luca, Lorena Zuniga, Fernando Neri,
Michele Levis, Antonio Peruzzi

E allora ecco l'augurio che faccio personalmente ad ogni designer intervenuto, ad ogni ospite incontrato, a Cavallo Spose che ci ha ospitato, all'architettocuratrice Lorena Zuniga ed a Michele, Fernando e Antonio, gli altri membri del team dell'esposizione Attraverso la luce del tempo, all'architetto Francisca Pulido in rappresentanza della Scuola di Design dell'Università Finis Terrae, all'intera organizzazione della Bologna Design Week (sintetizzo così perché la lista sarebbe davvero lunga e non vorrei dimenticare nessuno): raccogliete nuove sfide ed affrontatele, mettendo in campo tutti i vostri talenti per veder realizzati i vostri obbiettivi ed i vostri sogni.
E se le cose non dovessero andare proprio come speravate, come vi eravate immaginati, come avevate sognato, ricordatevi che nella vita non è importante il traguardo finale ma il percorso che si compie per arrivarvi.

A questo punto non mi resta che una parola da aggiungere a tutto questo. Una parola dedicata a chi ho incontrato durante questa avventura, a quelli con cui ho collaborato, ai tanti che sono venuti a trovarci o che semplicemente hanno letto di noi... 
GRAZIE!



giorgio de luca


lunedì 5 ottobre 2015

Dialogo fra architetti all'esposizione Attraverso la luce del tempo

La splendida cornice dell’ex atelier Corradi, ora Cavallo Spose, ha ospitato Attraverso la luce del tempo, un’esposizione di giovani designer italiani e stranieri, in occasione della prima Bologna Design Week.

Uno degli appuntamenti di punta dell’esposizione è stato un Dialogo fra architetti, con l’intervento di Francisca Pulido ed Elena Vincenzi, e la moderazione di Daniele Vincenzi.
Tre architetti, accomunati dalla passione professionale e dalla ricerca della perfezione del dettaglio.
La prima, l’architetto Francisca Pulido, rappresenta la Scuola di Design dell’Universidad Finis Terrae di Santiago del Cile, invitata a partecipare all’esposizione. L’architetto Pulido, opera a livello internazionale realizzando interventi di alto livello architettonico.
Elena Vincenzi, è un architetto libero professionista che opera sui temi dell’architettura sociale pubblica e privata, nell’ottica di offrire una risposta a quella che è l’emergenza abitativa. Ha inoltre dato vita all’associazione Architetti di strada, che opera volontariamente sui medesimi temi.
L’architetto Daniele Vincenzi, che ha moderato il dialogo, lavora nel campo della progettazione con una particolare attenzione ai temi del recupero e della conservazione del patrimonio architettonico, tematiche che segue anche all’interno dell’Ordine degli Architetti di Bologna in qualità di coordinatore della Commissione Cultura e responsabile dell’archivio storico.

Dialogo fra architetti
da sinistra Elena Vincenzi, la curatrice Lorena Zuniga,
Francisca Pulido e Daniele Vincenzi
foto di Fotostudio L+M di Michele Levis

Le differenti esperienze dei tre protagonisti e le diverse tipologie di committenza e di opere realizzate, sembrano non offrire possibilità di dialogo. 
Dalla conversazione sono nate invece, alcune riflessioni sul tema della finalità dell’architettura: la bellezza. Una bellezza che deve certamente passare attraverso i canoni dell’estetica e del buon gusto, ma ancor di più deve diventare una concreta risposta ad una esigenza, ad un bisogno, indipendentemente da quelle che possono essere le molte variabili di ogni progettazione o intervento: dalla tipologia di committenza, alle risorse messe a disposizione del progetto.
Non importa che l’intervento sia di tipo elitario o popolare, pubblico o privato, di nuova realizzazione o di recupero, la ricerca progettuale deve porsi obbiettivi precisi e mirare ad ottenere risultati di alta qualità, senza compromessi e senza scuse. 
Un’architettura che acquisisce una valenza sociale, nella misura in cui risponde ad una esigenza ed un’urgenza abitativa all’interno di contesti cittadini con sempre più problematiche e criticità ed in continua evoluzione, vittima talvolta di interventi urbanistici e creativi estemporanei privi di qualsiasi coordinamento o pianificazione. 
In un contesto dove salta agli occhi uno scollamento d’intenti e operativo, è crescente la voglia da parte dei giovani architetti di intervenire e dare il proprio contributo, finalizzato anche allo studio, al recupero e alla conservazione di un patrimonio architettonico e storico che diversamente andrebbe perso per sempre.
Una rivalsa nei confronti di un’architettura a volta scaduta, in taluni casi anche a causa dell’assopimento dei progettisti.
Dialogo fra architetti
la curatrice e architetto Lorena Zuniga e
l'architetto Francisca Pulido durante la conversazione
foto di Fotostudio L+M di Michele Levis

A conclusione della conversazione, la lettura di un estratto dell’”Intervista all’architetto Enrico De Angeli, che con Enzo Zacchiroli ha avuto il premio IN-ARCH 1961” (Il Resto del Carlino, 01 giugno 1962), quale punto di partenza per una futura riflessione sui temi del recupero e della conservazione.
Può un arredamento moderno costituire vera architettura?Sì, se lo stimolo dell’autore sarà architettonico; no, se esso attinge all’eleganza, alla moda, al gusto.Può un arredamento conservare nel tempo la validità architettonica?Sì, se l’architetto ne ha fatto un organismo “rado”, di sostegno, in modo che la legittima flessibilità domestica possa svilupparsi come sovrastruttura anziché come struttura spuria; e se il committente saprà rispettare questa esigenza, guidato da cultura e da gusti propri quando inserisce accessori utensili; o quando ricorre con prudenza consapevole, per essi, all’autore stesso dell’opera.

Dialogo fra architetti 
da sinistra Elena Vincenzi, la curatrice Lorena Zuniga, 
Francisca Pulido e Daniele Vincenzi 
foto di Fotostudio L+M di Michele Levis


giovedì 1 ottobre 2015