mercoledì 2 settembre 2015

Imparando cose nuove, realizzerò qualche sogno nel cassetto. L’incontro con l’architetto Lorena Zuniga, curatrice dell’evento Attraverso la luce del tempo.

Capita nella vita di incontrare persone con le quali si entra subito in sintonia, con le quali si percepisce immediatamente di avere feeling e con le quali si crea un legame.
È quanto mi è capitato con Lorena Zuniga, architetto cileno laureata all’Universidad del Desarrollo di Santiago del Cile e successivamente allo IUAV di Venezia e che attualmente vive ed opera in Italia.
Lorena si occupa di consulenze nei campi dell’architettura, dell’interior design, della creazione di complementi d’arredo, tematiche che approfondisce anche come docente in workshop e corsi.
Socia e collaboratrice del Fotostudio L+M di Bologna, si occupa di ideazione ed organizzazione di eventi culturali e mostre a livello nazionale ed internazionale, sia per la divulgazione dell’opera dello studio, sia quale consulente per realtà esterne.
La mia amicizia con Lorena ci permette di avere un confronto tra due realtà differenti quali il Cile e l’Italia, i rispettivi modi di progettare e le rispettive architetture.

gdl Lorena abbiamo un’occasione importante per conoscere da vicino l’architettura cilena. Ti andrebbe di raccontarci i tratti essenziali dell’approccio a questa disciplina nel tuo paese?

LZ  Mi fa molto piacere parlare di  architettura. Penso che non sia  soltanto una professione ma soprattutto una passione. Se mi chiedi come definirla non è facile. Il Cile è un paese “giovane”. La base architettonica e’ di tipo coloniale. Successivamente ci sono state influenze contemporanee soprattutto nella capitale, Santiago.
Negli ultimi 20 anni  lo sviluppo architettonico più conosciuto all’estero si basa molto sulle “seconde case” generalmente realizzate fuori dei limiti urbani e che permettono una libertà di azione fuori del normale. Al meno cosi lo vedo da fuori. Tieni presente che sono da più di 13 anni in Italia.

gdl Lorena, sei arrivata in Italia per amore, ma lasciamo fuori le questioni private. Quando sei arrivata ti sei dovuta rimettere in gioco: nuovi studi per convalidare la tua laurea in Italia, nuovi modi di approcciarsi al progetto e all’architettura. Quali sono le differenze che hai trovato in questi ambiti tra Cile ed Italia?

LZ Come hai detto bene mi sono dovuta mettere in gioco nuovamente, con un'età che forse ti fa prendere tutto in un altro modo. Non è stato facile prima di tutto perché ancora non parlavo bene l’italiano, poi perché sono nata come studente di architettura all’inizio dell’”era digitale” ed ero ancora molto legata al disegno a mano. Mi sono laureata in una università che non soltanto ti formava in architettura ma ti preparava a gestire un progetto a 360 gradi. Si dava molta importanza alla progettazione antisismica, essendo il Cile un paese notoriamente soggetto a forti terremoti. Qui ho trovato qualche differenza ma ho apprezzato il fatto di rifare un percorso che mi ha fatto crescere professionalmente e anche a livello personale.

 


schizzi di studio e plastico realizzati per la Tesi di Laurea
da Lorena Zuniga

gdl Arrivata in Italia hai deciso di allargare i tuoi orizzonti e così oltre che di architettura, ti sei occupata di design, di formazione, di comunicazione, di eventi. Un approccio multidisciplinare e creativo alla tua professione. Quale è il file rouge che lega queste differenti attività?

LZ Ti devo dire che il filo conduttore di tutto è la mia anima inquieta e la voglia costante di mettermi alla prova, di imparare cose nuove, di condividere conoscenze e collaborare con gli altri, di creare sia nel campo dell’architettura e del design anche eventi collegati in qualche modo alla creatività. Penso che intanto continuerò a coltivare le mie passioni e, imparando cose nuove, realizzerò qualche sogno nel cassetto.


Concorso di idee per Corte dei Cordami
Isola della Giudecca . Venezia
Lorena Zuniga architetto e Ximena Fernández Turin architetto

gdl Questo tuo approccio ti ha portato ad ottenere la curatela di uno degli eventi della Bologna Design Week, importante evento dedicato al design che si terrà a Bologna tra fine settembre e inizio ottobre. Quale sarà l’approccio ad un evento di tale portata?

LZ Sono veramente molto contenta di partecipare come curatrice alla prima edizione della Bologna Design Week. L’idea è quella di fare una proposta un po’ diversa. Un mix di culture in uno spazio spettacolare com’è l’ex Atelier Corradi, attualmente Cavallo Spose (approffitto per ringraziare la titolare della location, Lorella Cavallo), che grazie alla sua architettura e all’arredo pensati e disegnati alla perfezione dall’architetto bolognese Enrico De Angeli sono lo scenario perfetto per accogliere una nuova generazione di designer emergenti. “Il passato che ospita il presente”… Attraverso la luce del tempo.


gdl Ci puoi dare qualche anticipazione sull’evento?

LZ L’idea è raccontarvi una storia che avrà come filo conduttore i protagonisti, che sono gli oggetti creati dai designer e il luogo, che “parla da solo”. Non vi racconto di più cosi venite a trovarci.

gdl Grazie Lorena, tanto ci ritroveremo presto in qualche palazzo bolognese.


LZ A presto. Grazie Giorgio, sicuramente ci troveremo  per vivere insieme a tutto il team, che sta lavorando intensamente e che ringrazio, questa settimana di design, eventi e creatività.



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