venerdì 16 maggio 2014

Un brindisi con Luca Binaglia

Luca Binaglia, nasce a Perugia nel 1976 e si laurea in Disegno Industriale a Firenze dove collabora con lo studio Architectural Hero di Simone Micheli.

Nel 2006 torna a Perugia dove fonda lo studio LucaBinagliaDESIGN che si occupa di interior design e product design. Un percorso formativo e professionale che lo porta ad avvicinarsi a un design comunicativo: dietro, e dentro, ai suoi progetti c’è l’attenzione e la voglia di comunicare un messaggio che ogni oggetto che crea porta con sé.
Arrivano i primi successi in alcuni dei più prestigiosi concorsi di progettazione attirando l'attenzione di riviste come Interni, Ottagono e DDN. 
Nel 2009 viene inserito nella pubblicazione YoungBlood tra i 200 talenti creativi italiani premiati nel mondo. Sempre presente con progetti inediti al Salone del Mobile di Milano dal 2009 ad oggi.
È tra i fondatori del Unwaste Poetic Upcycling Design, progetto il cui interesse è quello di lavorare su oggetti usati, densi di storie che, attraverso la manipolazione, diventano vere proposte di design sostenibile.

Nei giorni scorsi ho avuto il piacere di incontrare Luca Binaglia alla mostra DUG Design Umbro Ultima Generazione, da lui curata insieme a Francesca Duranti. Davanti ad un ottimo bicchiere di vino rosso abbiamo chiacchierato sulla mostra e sul suo lavoro.

DUG Design Umbro Ultima Generazione

gdl Luca, questo ultimo evento che sta per concludersi è l’ennesimo successo nella tua professione e carriera. Perché un evento sul Design Umbro, territorio apparentemente “distante” dai luoghi simbolo del design quali possono essere alcune grandi città italiane ed europee?
LB Senza dubbio la mostra è stata un vero successo, oltre che un esperienza meravigliosa dal punto di vista organizzativo. Nata come ricognizione dello stato di fatto del design in Umbria, che come giustamente sottolinei è un territorio non troppo spesso associato a tale disciplina, ha riservato sorprese impensabili sia nel numero dei partecipanti che nella qualità dei progetti esposti. Ha messo in luce un movimento creativo e produttivo, sia artigianale che industriale, che devo dire ha poco da invidiare alle grandi capitali che dici tu. Magari la mentalità dalle mie parti è un po' più pigra e semplice ma ti assicuro che c'è tanta voglia di fare e che dopo questo evento qualcosa si muoverà. Inoltre organizzare DUG mi ha permesso di approfondire e consolidare un'amicizia con Matteo Ragni nata l'estate passata in un suo work shop; averlo avuto come ospite è stato un onore e uno stimolo incredibile per tutti, è stata di sicuro l'occasione per confermare l'idea che mi ero fatto su una persona gentile, disponibile e di grande carisma, oltre che chiaramente designer con i controc…fiocchi!
Permettimi una piccola precisazione sulla tua domanda: la mia professione e carriera mi hanno portato qualche piccola soddisfazione, è vero, così come a tanti altri amici/colleghi (per i quali faccio sempre il tifo!) ma la crescita da fare è ancora tantissima, siamo solo all'inizio!

gdl Se ti va parliamo ora di te. Quale è stato il percorso che ti ha portato a prendere consapevolezza della passione per il design e a trasformarla in professione?
LB Tutto è nato quando nel 2000 ho incontrato Remo Buti all'università. Mi sono sentito come un bambino che assaggia la marmellata per la prima volta! Mi ha aperto il mondo a tutta una serie di conoscenze e esperienze che mai avrei nemmeno immaginato. Ho iniziato a studiare i testi e le produzione di tutti i personaggi che come lui avevano partecipato al movimento radicale degli anni a cavallo tra i '60 e '70: Archizoom, Memphis, Superstudio, Strum, Sottsass, Pesce, Pettena… Da quel momento ho iniziato a pensare come un designer, a farmi impregnare da ogni esperienza, a percorrere il mio cammino a spirale in cerca di una traiettoria sempre più aperta e sempre più ampia.

gdl Nel tuo lavoro giorno per giorno emergono idee che si trasformano in progetti. Da dove nascono e quale è il processo evolutivo che porta al progetto finale?
LB Come dicevo prima, le idee possono venire da ogni cosa. Un input potrei trovarlo al supermercato così come al cinema, mentre parlo con un amico o mentre sono a spasso con i miei cani. Bisogna avere sempre accesa la spia della curiosità; questa ti permette di captare molti degli stimoli esterni che poi si trasformano in rotelle che girano per diventare progetto. Ammetto che ogni tanto questo atteggiamento mi porta ad assentarmi dal mondo che mi circonda, quindi se mi incontrate che fisso il vuoto non prendetemi per matto!
Scherzi a parte, una volta incamerata la scintilla, c'è un gran lavoro di ricerca e sviluppo davanti a carta, matite, pennarelloni e computer che porta l'idea a diventare materia.

gdl Il tuo lavoro è sempre più associato al design comunicativo, design sociale, design sostenibile. Quale è l’importanza di queste caratteristiche e di questo approccio nel tuo lavoro?
LB Sono tre ambiti che fanno semplicemente parte del mio bagaglio. Comunicare nuovi modi di vivere gli spazi attraverso il design era una delle prerogative dei personaggi radicals che nominavo prima e mi piace cercare di trasmettere certi temi a quasi 50 anni di storia dai Maestri. Cut, per esempio, disegnato a quattro mani con Lucio Curcio, è un progetto che nasce per stimolare l'interazione tra le persone, è un imbottito che rifiuta le solite forme rassicuranti da rivista per dare spazio alla sperimentazione, senza nessuna paura. Un processo simile ha portato alla nascita di Decube e di Share, che già nel nome dice molto. Tutte idee che ruotano intorno alla socializzazione, alla condivisione che nel caso di Share, appunto, non si ferma solo all'oggetto ma continua il suo percorso sposando la filosofia del marchio Abnormal che promette di reinvestire il 50% dei guadagni in progetti sociali. Per quanto riguarda la sostenibilità penso che dovrebbe essere semplicemente innata in un designer contemporaneo; basta venderla come un valore aggiunto!

Share

Cut

gdl Quale rotta stai tracciando e cosa dobbiamo aspettarci da te per il futuro?
LB Della mia rotta a spirale ho già parlato, spero continui ad espandersi. Non aspettatevi niente che è la miglior maniera per stupirsi…io perlomeno faccio così!

Decube prodotta da Formabilio

gdl Grazie Luca! Cin cin!

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